Coordinamento diritto alla salute: “Siamo stanchi della negazione della verità”

In seguito alle continue dichiarazioni relative alla situazione della sanità reatina, che sono uscite in questi giorni sulla stampa locale, il Coordinamento Diritto salute precisa quanto segue:
 
“Siamo stanchi della negazione della verità. Non possiamo più tollerare insulti alla nostra intelligenza. I decreti scritti non possono essere mistificati o sottovalutati. Le associazioni di volontariato che vivono al fianco dei malati ogni giorno, non possono essere strumentalizzati per difese d’ufficio di scelte politiche che vanno contro i diritti della popolazione reatina. Ci vuole rispetto della malattia e del volontariato.
 
Già oltre 10 mila cittadini hanno firmato per bloccare i Decreti che depotenziano l’ospedale di Rieti. La raccolta firma prosegue fino all’obiettivo finale: la difesa della sanità reatina e la salvaguardia della qualità e della competenza.
 
Pertanto, il Coordinamento reatino per il Diritto alla Salute e politiche sociali è più determinato che mai e, nonostante l’ingiusta e grave accusa ricevuta di fare allarmismo, continua la sua protesta ferma e pacifica, per bloccare il ridimensionamento dell’ospedale di Rieti attraverso la raccolta firme che ha raggiunto il ragguardevole traguardo di oltre 10 mila firme di cittadini a cui è stato spiegata compiutamente una realtà non smentibile dalle chiacchiere,  perché basata su decreti scritti vigenti.
 
Vogliamo di seguito richiamare solo una sintesi, perché ci riserviamo di dare tutti gli approfondimenti a chiunque ne abbia necessità:
 
Esistono i seguenti decreti che depotenziano l’ospedale reatino;
 
1) n.219/2014 sul declassamento del laboratorio analisi (spoke) che invece dovrà mantenere tutte le prerogative precedenti (definito LEC-S)analogamente alle altre province.Senza un laboratorio analisi certificato e di livello, non è possibile effettuare studi clinici o partecipare a sperimentazioni. L’allungamento dei tempi di refertazione comporta un allungamento dei tempi di diagnosi ed ogni ripetizione di esami incerti ne aumenta il rischio .
 
2) n.U00207 del 20.6.2014 relativo al centro trasfusionale di Rieti che prevede la perdita dello status di area di produzione di emocomponenti. Come è prevedibile Rieti diventerà solo punto di raccolta con conseguente consegna delle unità di sangue raccolte all’Hub di riferimento di Roma (S.Filippo Neri). Senza scorte di sangue e prodotti del sangue lavorato (piastrine ecc.) non è possibile effettuare terapie oncologiche in sicurezza o interventi chirurgici complessi, in caso di emergenza (incidenti, eventi catastrofici si và in crisi immediatamente.
 
3) Blocco delle norme previste nel decreto per la riorganizzazione della rete delle anatomie patologiche del Lazio pubblicato nel Burl 26.4.2018 n°34 in cui si appalesa il divieto di poter esaminare a Rieti i pezzi istologici complessi che dovranno essere invece esaminati dalla Anatomia Patologica del S. Filippo Neri. A Rieti abbiamo una qualità del servizio unanimemente riconosciuta come eccellente. Senza un esame in loco dei pezzi istologici complessi viene vanificata la qualità del servizio e la crescita culturale degli operatori, mancando il confronto con gli interlocutori che sono a 100 km di distanza. Tutto ciò con costi di trasporto andata e ritorno a carico della Asl di Rieti, dopo il danno anche la beffa.
 
ll problema è l’effettivo ed obiettivo depotenziamento di 3 servizi che a cascata porterà ad una perdita di qualità complessiva, in un territorio già penalizzato dall’orografia, età media elevata e carenze infrastrutturali.
 
Per tali motivi chiediamo per il territorio di Rieti la sospensione dei termini in materia di sanità del Regolamento di cui al Decreto del Ministro della Salute Lorenzin 2 aprile 2015 n°70, in quanto Rieti è inserita nel cratere sismico. Ciò è stato già fatto dalla Regione Abruzzo a proposito del terremoto dell’Aquila.
 
Riteniamo incomprensibile che il Presidente della Regione, l’On. Nicola Zingaretti non abbia voluto applicare l’art. 17 bis della legge 45 del 7/04/2017, che esiste da ben 2 anni e prevede la sospensiva degli accorpamenti per il nosocomio reatino, perché area inserita nel cratere sismico. Una legge va applicata, non solo quando penalizza la popolazione !
 
Nello specifico il Coordinamento Diritto Salute e Politiche Sociali proseguirà con la raccolta firme e valuterà tutte le ulteriori iniziative da intraprendere prossimamente per raggiungere il risultato per il solo ed esclusivo bene dei malati.
 
Rivolgiamo un appello al Direttore Generale Marinella D’Innocenzo a fare chiarezza con le Associazioni, in un confronto pubblico dove analizzare i fatti punto per punto, ed alla fine unire le forze a beneficio della popolazione”.
 
Nota del Coordinamento reatino diritto alla salute e politiche sociali.